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Nel corso di una vita, è molto comune che i capelli cambino consistenza, spessore e densità. Per questo motivo, se ultimamente stai accusando delle perdite anomale, forse sapere che non è sempre del tutto anormale, potrebbe essere d’aiuto.
La prima domanda che dovresti porti è se recentemente anche la tua ansia è aumentata: se la risposta è sì, ci sono buone probabilità che i due fenomeni siano correlati.
Un fenomeno molto comune è infatti la caduta dei capelli dovuta a stress, nonostante le tipologie di alopecia siano diverse.
Questo articolo ti aiuterà non solo a classificare il fenomeno, ma anche a capire cosa è possibile fare.
Caduta dei capelli di tipo “normale”
Per alcuni è una sorpresa, ma i nostri capelli non sono destinati a rimanere sul cuoio capelluto in modo indefinito. Ogni ciocca è caratterizzata dal suo ciclo di vita, finito il quale, cade naturalmente. Ogni persona può perdere fino a 100 capelli al giorno, davvero pochi rispetto ai circa 100.000 presenti in media su ogni cuoio capelluto.
I fattori principali che portano alla caduta sono:
L’invecchiamento: dopo i 30 anni (e spesso anche prima), uomini e donne iniziano a perdere i capelli, anche se negli uomini il fenomeno si verifica più velocemente.
La durata media della vita: la durata media della vita di un singolo capello è di 4,5 anni; i capelli poi cadono e vengono sostituiti entro 6 mesi da uno nuovo.
Scelte relative allo styling: shampoo, asciugatura a caldo e spazzolatura dei capelli possono causare la caduta di alcuni capelli.
Perdita di capelli ereditaria
La caduta genetica dei capelli non è dovuta ad una quantità eccessiva di capelli che cadono – come molti credono – ma a una quantità insufficiente di capelli che ricrescono, quelli che dovrebbero sostituire i capelli andati persi. Il risultato è lo stesso: stempiatura e calvizie.
La calvizie di tipo ereditario è associata ad alcuni fattori quali:
L’età: a partire dai 30 anni, un uomo su quattro è calvo; a 60 anni, due uomini su tre sono calvi.
Il sesso: la calvizie ereditaria è molto più comune negli uomini che nelle donne.
Gli ormoni: la calvizie è associata al testosterone, ecco perché la calvizie colpisce più gli uomini. Tuttavia, le donne che registrano valori più alti durante l’invecchiamento tendono a perdere (o, tecnicamente, non riescono a far ricrescere) più capelli.
Come si associa lo stress alla caduta dei capelli?
Se hai già sentito parlare di stress che causa la caduta dei capelli, era un’informazione accurata. Mentre le prime due cause della caduta dei capelli sono di tipo genetico, la caduta dei capelli dovuta allo stress è causata dall’ambiente, e può essere più facilmente controllata se lo stress è gestito in modo efficace.
Lesioni, malattie o interventi chirurgici, sono tutti generatori di stress fisico o emotivo che può causare uno di due tipi di caduta dei capelli:
Alopecia areata: questa perdita indotta dallo stress comporta una caduta dei capelli talvolta anche in poche settimane. Di solito si verifica a chiazze e/o l’intero cuoio capelluto (e persino i peli del corpo). I capelli possono ricrescere da soli, ma spesso un trattamento può migliore notevolmente i risultati.
Telogen effluvium: con questo tipo di caduta dei capelli più comune e meno grave, i capelli smettono di crescere e rimangono dormienti, per poi cadere 2 o 3 mesi dopo. La ricrescita avviene entro 6-9 mesi.
Altri fattori che causano la caduta dei capelli
- Chemioterapia
- Cambiamenti ormonali
- Malattie
- Gravidanza, parto e uso della pillola anticoncezionale
Se stai accusando una calvizie “strana” o inaspettata – ad esempio se sei ancora molto giovane, o se si sta verificando un diradamento inusuale e repentino, è bene consultare il medico per determinare la causa di tutto ciò. Inoltre, se temi o hai evidenze che la causa sia dovuta allo stress, sarebbe bene cercare di capire come moderare questo fenomeno e provare alcune risorse atte a diminuire uno stato così anomalo. Come? Ecco alcune risorse per te, le presentiamo nel prossimo paragrafo.
Come alleviare lo stress?
Pensare di eliminare totalmente lo stress dalla vita di ogni persona è non solo impossibile, ma anche alquanto irrealistico. Un piano di azione possibile è cercare di ridurre al minimo la quantità che si subisce: questo “spazio” che si crea durante la giornata apporterà benefici di vario genere, soprattutto perché il primo risultato che si nota è l’acquisizione di vitalità, energia. Ecco alcune tecniche che possono aiutare a mantenere sotto controllo lo stress:
Rimedi a breve termine
Gli antistress a soluzione rapida non sono solo “soluzioni d’urto”. Se si riesce ad invertire la risposta allo stress nel momento esatto in cui accade, è possibile ridurre al minimo l’esperienza di stress cronico. Alcune di queste soluzioni includono:
- aromaterapia
- esercizi di respirazione
- esercizi fisici intensi
- meditazione
- rilassamento muscolare progressivo
- visualizzazione
- massaggi rilassanti
- esercizi psicologici per aumentare la resilienza
Alcune di queste abitudini sono molto efficaci per gestire lo stress e costruire una strategia di impatto che potrebbe ritornare utile anche durante le situazioni future. La chiave è farli diventare parte integrante della routine, soprattutto quando lo stress non attanaglia, o porta a conseguenze di tipo estremo.
Alcuni antistress che possono migliorare la capacità di gestire situazioni difficili includono:
- condurre una dieta sana
- trovare supporto sociale
- fare esercizio fisico regolare
- meditare
- praticare mindfulness
- prendersi cura di sé
- altre abitudini di tipo salutare
Un’altra cosa importante da tenere in considerazione è che ciascun soggetto può rispondere meglio ad una soluzione anziché un’altra: per questo motivo, è importante sperimentare a lungo, fin quando non si trova un’attività più adatta, o che sembra più naturale, senza troppi sforzi.
Conclusioni
Sebbene la maggior parte della caduta dei capelli indotta dallo stress è di tipo temporaneo, prima si guardano in faccia i sintomi della caduta dei capelli, più è probabile che si possano prevenire danni irreversibili. Se la causa non è ovvia, potrebbe essere necessario eseguire esami del sangue – ma se si tratta di qualcosa di lampante come il parto o una malattia transitoria, è bene parlarne con un medico al più presto.