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Cheloidi, cosa sono e come rimuoverle?

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Cheloidi, cosa sono e come rimuoverle?

Sommario

  • Sintomi
  • Cause
  • Fattori di rischio
  • Complicazioni
  • Prevenzione
  • Diagnosi
  • Trattamenti

Dette anche cicatrici cheloidee, si tratta di cicatrici spesse a rilievo. Possono verificarsi in qualsiasi regione del corpo affetta da una lesione cutanea, ma generalmente è più probabile sui lobi delle orecchie, sulle spalle, sulle guance o sul torace. Coloro che sono inclini a sviluppare cheloidi, potrebbero averne diverse, in differenti aree del corpo. Le cheloidi non sono dannose per la salute fisica, ma causano molto stress emotivo; a questo riguardo, i medici consigliano la prevenzione o il trattamento precoce. Nonostante tendano a ripresentarsi e/o possano durare per lungo tempo, vistare un dermatologo è la scelta migliore se si vuole prendere provvedimenti in modo efficace – anche per pensare di rimuoverle e/o appiattirle.

Sintomi

Una cicatrice cheloide può formarsi entro mesi o anni dalla lesione scatenante. I segni e sintomi più comuni possono includere:

  • cicatrici spesse e irregolari, tipicamente sui lobi delle orecchie, sulle spalle, sulle guance o sulla parte centrale del torace.
  • Pelle lucida, glabra, bitorzoluta, sollevata.
  • Dimensioni variabili (a seconda delle dimensioni della lesione originale).
  • Consistenza varia: da morbida a compatta e gommosa
  • Colore rossastro, marrone o violaceo, a seconda del colore della pelle.
  • Prurito.
  • Disagio.

Cause

Gli esperti sono un pò cauti nel tirare conclusioni su cosa causa effettivamente le cicatrici cheloidee. Tuttavia, la maggior parte concorda sul fatto che sia probabilmente una disfunzione del processo di guarigione delle ferite. Il collagene, una proteina presente in tutto il corpo, è utile per la guarigione delle ferite, ma quando il corpo ne produce in eccesso, il fenomeno potrebbe verificarsi. La crescita potrebbe infatti essere innescata da qualsiasi tipo di lesione: punture di insetto, acne, un’iniezione, piercing, ustioni, depilazione e anche piccoli graffi e urti; a volte può capitare che queste cicatrici si formino senza una ragione ovvia. Le cheloidi non sono contagiosi o cancerosi e sono diversi rispetto ad una cicatrice ipertrofica: quest’ultima rimane entro i limiti della ferita originale e può svanire nel tempo senza bisogno di ricorrere a trattamento alcuno.

Fattori di rischio

I fattori di rischio per le cheloidi includono:

Avere la pelle scura

Sembrano essere più comuni nelle persone con pelle più scura e le ragioni di questa predisposizione sono sconosciute.

Storia familiare

Le cheloidi possono verificarsi tra membri della stessa famiglia, il che suggerisce che la tendenza potrebbe essere ereditata. Inoltre, chi ha già avuto casi pregressi, è a rischio di poterne sviluppare altri.

Essere sotto i 30 anni

È più probabile che sviluppi una cheloide nei soggetti di età compresa tra i 20 e i 30 anni.

Complicazioni

Quando si verificano all’altezza di un’articolazione, possono sviluppare un tessuto duro e teso che limita i movimenti.

Prevenzione

Chi è incline a sviluppare cheloidi, può seguire i seguenti suggerimenti in maniera preventiva:

  • Prendersi cura delle cicatrici: è necessario mantenere le parti interessate sempre pulite e umid Per farlo, basta lavare delicatamente l’area con acqua e sapone neutro e/o non aggressivo. Infine, applicare uno strato sottile di vaselina o altra lozione consigliato dal farmacista. É consigliato riapplicare l’unguento durante il giorno, più volte, in base alle necessità. Il medico potrebbe anche consigliare un cuscinetto a pressione o in gel di silicone nel caso in cui una delle ferite sia in fase di guarigione. Gli adulti devono adottare queste misure preventive per sei mesi dopo la lesione cutanea, e i bambini fino a 18 mesi.
  • Dopo un piercing all’orecchio, utilizzare degli orecchini a pressione può aiutare a prevenire le cheloidi sui lobi delle orecchie.
  • La pelle deve essere coperta dalle lesioni in ogni momento. I medici consigliano di stare attenti ed evitare di provocare ulteriori ferite alla pelle, anche minori (peli incarniti, tagli e graffi) poiché sono tutti fenomeni che possono essere favorevoli per la crescita delle cheloidi.
  • Coloro che devono sottoporsi a degli interventi chirurgici, a causa delle ferite possibili, dovrebbero parlare con il proprio medico in merito alla tendenza di sviluppare queste cicatrici, così da poter optare per tecniche che riducono il rischio di sviluppare cheloidi nel sito chirurgico. Dopo l’intervento, sarebbe bene chiedere informazioni sull’assistenza postoperatoria e seguire attentamente le istruzioni fornite.

Diagnosi

Il medico, osservando la pelle, è in grado di stabilire se si tratta di cheloidi; talvolta potrebbe essere necessaria una biopsia cutanea per escludere il cancro della pelle.

Trattamenti

I trattamenti includono i seguenti suggerimenti che, a volte, possono rivelarsi benefici nel caso in cui si opta per una combinazione dei vari approcci. Anche dopo l’appiattimento o la rimozione, i cheloidi possono ricrescere (a volte più grandi di prima). Oppure, il rischio è di svilupparne nuovi – bisogna dunque stare sempre in allerta.

  • Curare bene le ferite. Per le cicatrici più recenti, la prima opzione di trattamento potrebbe essere una medicazione compressiva con un tessuto elastico (spesso usata anche dopo l’intervento chirurgico). Esercitando una pressione sulla ferita mentre guarisce, è possibile ridurre o prevenire una cicatrice. Tali medicazioni devono essere utilizzate per 12-24 ore al giorno per circa 4-6 mesi.
  • Creme a base di corticosteroidi. Efficaci soprattutto per alleviare il prurito.
  • Soluzioni iniettabili. Chi accusa cheloidi in forme più piccole, potrebbe avere raccomandato dal medico un cortisone o altri steroidi iniettabili per provare a ridurre lo spessore. Generalmente, vengono somministrate iniezioni mensili per un massimo di sei mesi prima di vedere la cicatrice appiattirsi. Possibili effetti collaterali delle iniezioni di corticosteroidi sono: assottigliamento della pelle, vene varicose e un cambiamento permanente del colore della pelle (ipopigmentazione o iperpigmentazione).
  • Congelamento della cicatrice. Le cheloidi più piccole possono essere ridotte o rimosse completamente congelandoli con azoto liquido (crioterapia), spesso con trattamenti ripetuti. Possibili effetti collaterali della crioterapia sono: vesciche, dolore e, ancora una volta, ipopigmentazione.
  • Trattamento laser. Le cheloidi più grandi possono essere appiattiti attraverso sessioni al laser a colorante pulsato. Questo metodo è utile anche per alleviare il prurito e far svanire le cicatrici. La terapia viene erogata in diverse sessioni con 4-8 settimane di intervallo. Il medico potrebbe raccomandare di combinarla con iniezioni di cortisone. I possibili effetti collaterali (più comuni nei soggetti di pelle più scura) includono: ipopigmentazione, vesciche e formazione di croste.
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