Sommario
La differenza tra le definizioni mediche di sovrappeso e obesità dipende esclusivamente dall’indice di massa corporea del soggetto. Tuttavia, gli esperti stanno iniziando a pensare che ci siano anche altri tipi di obesità e, se questo fosse vero, potrebbe aiutare a spiegare perché alcuni approcci dimagranti funzionano per alcune persone e per altre no.
Differenza tra obesità e sovrappeso
Il sovrappeso è definito come un indice di massa corporea (IMC) compreso tra 25,0 e 29,9 kg/m2. Per essere classificato come obeso, un paziente deve avere almeno 30,0 o più – una quantità normale sarebbe tra 18,5 e 24,9.
Un IMC superiore a 40,0 viene spesso definito obesità patologica. Le linee guida nazionali raccomandano questo riferimento per identificare i pazienti che potrebbero essere idonei per la chirurgia bariatrica, cioè mirata alla riduzione del peso. Tuttavia, è necessario notare che i parametri tengono conto esclusivamente dell’IMC. Molti esperti oggi contrastano questo modo di procedere, affermando che si dovrebbero ottenere informazioni sulla definizione dell’obesità e su come trattarla anche da altre fonti.
Esistono davvero 59 tipi di obesità?
I conti non tornano – le opinioni sono svariate ma una cosa è certa: non esiste un solo tipo di obesità. Nel 2016, uno dei più importanti direttori ospedalieri americani ha dichiarato di averne contate 59. Durante uno studio, sono stati scoperti oltre 25 geni collegati con l’obesità: forse per questo non sorprende che esistano svariati tipi. Notoriamente, questo gene chiamato “FTO” è stato identificato ma non sembra essere l’unico ad essere associato con l’obesità. Nello stesso ambito, è stato provato che anche chi tende ad abbuffarsi potrebbe avere delle tendenze di tipo genetico.
Uno studio più recente – considerato il più completo – ha riportato che esistono almeno sei diversi tipi di obesità. I dati esaminati tra il 2010 e il 2012 si sono basati su quasi 30.000 persone – più di 4.000 erano obesi con un IMC superiore a 30. Il sondaggio ha posto domande su età, sesso, stato socioeconomico, etnia e condizioni di salute. È stata inoltre valutata la qualità della vita correlata alla salute. I partecipanti sono stati anche interrogati su argomenti come lo stato di fumo, l’attività fisica e il consumo di alcol. Queste informazioni sono servite a definire gruppi di individui con obesità che condividevano caratteristiche comuni, non solo l’IMC. In tal modo, è stato concluso che esistevano prove sufficienti per identificare i seguenti sei sottogruppi (tutti con un IMC di 30 o più):
- Uomini con tendenza a bere tanto alcol
- Donne giovani e sane
- Anziani benestanti e sani
- Anziani fisicamente malati ma felici
- Infelici ed ansiosi di mezza età
- Soggetti con salute debole/a rischio
I ricercatori hanno concluso che esistono diversi gruppi di persone con obesità e che è importante tenere conto di queste differenze perché possono avere importanti implicazioni per gli interventi clinici: un approccio a senso unico non può dunque funzionare.
La presenza di un consumo eccessivo di alcol è la ragione principale per lo sviluppo dell’obesità nel primo sottogruppo di maschi (gruppo 1) per cui si dovrebbe prima indirizzare il bere e poi guardare all’obesità.
Lo stesso approccio non sarebbe utile per il gruppo 2 (donne giovani e sane) perché probabilmente, in questi casi esistono ragioni diverse alla base dell’obesità: per queste donne, un intervento potrebbe essere benefico. Questo è anche il più numeroso dei sei sottogruppi: donne che bevevano un pò meno alcol rispetto ai soggetti degli altri gruppi e con una qualità di vita abbastanza buona.
Con 6 diversi tipi di obesità, come si può perdere peso in modo efficace?
Sapere che esistono diversi tipi di obesità dovrebbe portare allo sviluppo di approcci diversi alla perdita di peso. Chi è obeso, probabilmente lo sa perché ne ha già tentato tante, provando metodi magari consigliati da un amico o da un medico: ma la cosa strana è che molto spesso ciò che funziona per un soggetto, non è benefico per un altro. Gli esperti consigliano di continuare a provare varie tattiche finché non si trova quella che funziona davvero: la maggior parte delle persone, indipendentemente dal tipo di obesità, può infatti perdere peso, basta trovare l’approccio che funziona. In poche gli sforzi devono essere ripagati: da diete, ai farmaci, alla chirurgia bariatrica – uno non è uguale all’altro così come ogni soggetto ha delle qualità uniche.
La prima cosa da fare, che tutti gli esperti raccomandano, è iniziare ad alimentarsi in modo sano: non solo si sarà sulla giusta strada per affrontare l’obesità ma, indipendentemente da quanto peso si può perdere, si riduce anche il rischio di altre malattie croniche come malattie cardiache, diabete e cancro. Allo stesso modo, svolgere un’attività fisica regolare, indipendentemente da quanto peso si è già perso, porterà dei miglioramenti incredibili su tutto il corpo e la mente: i benefici sono a lungo termine, sopratutto, la riduzione dei rischi di avere malattie cardiache, diabete, cancro e altre di tipo cronico.
Inoltre, non bisognerebbe dimenticare l’importanza di dormire bene. Questo è un dettaglio che da sempre è stato riconosciuto come la chiave per stare bene e preservare la salute con l’avanzare dell’età. Non solo dormire a sufficienza su base regolare aiuta a perdere peso e prevenire un ulteriore aumento di peso, ma consente anche di affrontare lo stress in modo migliore. Oggi è risaputo che un sonno adeguato protegge dalle malattie cardiache.
Ulteriori raccomandazioni
La complessità di ciascun caso, è anche aumentata dalla difficoltà che un soggetto può avere all’inizio di un cambio di vita drastico, allo scopo di cominciare a prendersi cura di sé e stare bene. Una buona idea può essere la ricerca di un nutrizionista o un medico di base che può fungere da guida lungo questo percorso. Se ciò non aiuta, cercare aiuto in una clinica dimagrante può essere una buona alternativa, soprattutto perché il contatto diretto con altri pazienti può creare una sorta di “fratellanza” e si sa, che quando cerchiamo di raggiungere degli obiettivi e siamo circondati da gente che fa lo stesso, la psicologia di gruppo è in grado di fare miracoli.